Particolare attenzione Il C.E.M.C. pone nell’attività ludico-addestrativa riservata ai più giovani.
L’equitazione ha la particolarità di essere una disciplina sportiva nella quale al bambino viene chiesto non solo di apprendere una tecnica, ma di relazionarsi con un essere vivente dotato di volontà e carattere propri col quale, inevitabilmente, è chiamato a stabilire un rapporto non solo fisico ma anche empatico, basato quindi sulla reciproca fiducia.
Le lezioni in campo e ancor prima le pratiche di scuderia -nell’ottica di un percorso pedagogico, didattico e formativo- portano il bambino ad una progressiva acquisizione di sicurezza e senso di responsabilità: un animale imponente come il cavallo dipende dalle cure e dalle attenzioni del piccolo cavaliere.
La pratica equestre porta notevoli benefici muscolari migliorando la postura (esercita la schiena a rimanere perfettamente eretta), sviluppando la muscolatura dorsale e tonificando i muscoli di gambe e glutei. Stimola inoltre destrezza, coordinazione e senso di equilibrio: il bambino giova dei movimenti del cavallo e del proprio continuo spostamento del baricentro ed è dunque spinto a compiere azioni sempre più precise.
L’età scolare -fra i sei e gli otto anni- è l’ideale per avviare il bambino alla pratica equestre, mentre un primo approccio col cavallo si può avere già in età prescolare, intorno i 3/4 anni. In quest’ultimo caso, però, andrà maggiormente evidenziato l’aspetto ludico dell’attività: il cavallo verrà presentato al piccolo come un compagno di giochi, un amico col quale spendere serenamente un po’ di tempo.
Si predilige in questo caso una gradevole mezz’ora rispetto la consueta ora di lezione: la giovanissima età dei piccoli cavalieri li porta ad avere una soglia d’attenzione labile e impegnarli troppo a lungo sarebbe non solo sbagliato, ma addirittura controproducente in quanto rischieremmo di annoiarli e di ottenere un generale rifiuto.
Al fine di rendere quanto più piacevole e formativa ogni lezione, vengono destinati cavalli di comprovata affidabilità ed esperienza, dotati della mansuetudine e tolleranza necessarie a supportare (e sopportare) i giovani e giovanissimi cavallerizzi.